Elemento più caratterizzante l’architettura della tipica casa a corte campidanese è sicuramente rappresentato dal portale. Nel paese di Nureci se ne possono trovare di numerosi e di molto belli.
Inizialmente il portale consisteva nel semplice serramento che aveva come primaria funzione quella di chiudere un’apertura di circa tre metri ricavata nella muratura di recinzione de "sa prazza" ossia il cortile allo scopo di consentire l’accesso al bestiame e ai carri trainati dagli animali.
La porta consisteva in un cancello realizzato con pezzi in legno (detto "ecca") o in un vero e proprio portone con tavole e diviso in due ante in una delle quali era presente un'anta minore che consentiva il passaggio delle persone senza dover aprire le due ante maggiori.
I portali subirono con il passare del tempo delle modifiche, con l’introduzione di una apertura architravata o coronata da arco semi-circolare, in ladiri (mattone crudo) coperta da tetto con orditura in legno e incannucciata rivestito di coppi alla sarda.
Alla fine della prima guerra mondiale l’antico portale fu per l’ultima volta modificato. Venne abbandonato l’uso esclusivo del mattone in ladiri per fare gli archi dei portali introducendo nuovi materiali e di miglior pregio come i mattoni cotti, conci di basalto o addirittura conglomerato cementizio armato.
I portali sono spesso l’unica struttura visibile alla strada della casa a corte e la fantasia delle decorazioni come i battenti, rispecchiava la condizione sociale di chi abitava la casa.